7 gennaio 1978. Per ogni giovane militante della destra italiana, il pensiero di quel giorno dovrebbe far riflettere. Tre ragazzi come noi, Franco Bigonzetti,
Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, divennero vittime di chi “odia la nostra gioventù” come recita un famoso brano di musica alternativa. I primi due uccisi da colpi di pistola rivendicati dai “Nuclei Armati di Contropotere territoriale”, il terzo ucciso da un carabieniere durante i tafferugli susseguenti . Un odio politico una stupidità estrema, un sangue freddo impossibile da capire su vittime innocenti, colpevoli solo di avere nel loro cuore una fiamma che ardeva per dei valori che noi giovani del nuovo millennio abbiamo ereditato. La loro scomparsa, come pure quella di moltissimi altri, ha dato linfa vitale al nostro agire. Ci ha fatto stringere, e lo fa tutt’ora attorno a ideali che sono in cima alla nostra scala di valori. Non dimentichiamoli. Loro sono in un posto bellissimo tutti insieme che ci guardano e che marciano insieme come fiaccole ardenti. Si sono ritrovati tutti insieme e noi, tutti insieme, fermiamoci un minuto solo, per ricordarli, e poi riprendiamo il cammino, compatti verso la metà dei nostri valori.
"...E' una piazza piena di sogni
Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, divennero vittime di chi “odia la nostra gioventù” come recita un famoso brano di musica alternativa. I primi due uccisi da colpi di pistola rivendicati dai “Nuclei Armati di Contropotere territoriale”, il terzo ucciso da un carabieniere durante i tafferugli susseguenti . Un odio politico una stupidità estrema, un sangue freddo impossibile da capire su vittime innocenti, colpevoli solo di avere nel loro cuore una fiamma che ardeva per dei valori che noi giovani del nuovo millennio abbiamo ereditato. La loro scomparsa, come pure quella di moltissimi altri, ha dato linfa vitale al nostro agire. Ci ha fatto stringere, e lo fa tutt’ora attorno a ideali che sono in cima alla nostra scala di valori. Non dimentichiamoli. Loro sono in un posto bellissimo tutti insieme che ci guardano e che marciano insieme come fiaccole ardenti. Si sono ritrovati tutti insieme e noi, tutti insieme, fermiamoci un minuto solo, per ricordarli, e poi riprendiamo il cammino, compatti verso la metà dei nostri valori.
"...E' una piazza piena di sogni
un'armata di cari amici
mille anime di caduti
ma nel ricordo non li hanno uccisi
sono i giovani di Acca Larentia
ed i ragazzi in camicia nera
i fratelli di Primavalle
ed i martiri dell'Emilia..."
(270 bis - Claretta e Ben)
http://www.youtube.com/watch?v=Gu5mW-rZ5D4&feature=related
(270 bis - Claretta e Ben)
http://www.youtube.com/watch?v=Gu5mW-rZ5D4&feature=related
2 commenti:
Tutto questo accadeva solo una generazione fa...se da una parte non vi è stata giustizia per chi è morto, dall'altra vediamo delle futili contese da parte di Storace, che utilizza anche dei termini anglosassoni per criticare chi, da anni,ne celebra non solo le radici comuni ma anche la memoria...non contento ricorda che lui negli anni di piombo si è sentito passare le pallottole vicino, come se fosse stato l'unico tra gli atuali politici di destra a vivere quei momenti...se accendesse il cervello prima di parlare, sarebbe meglio...
Io sono andato alla commemorazione dei Camerati presso Parco della Rimembranza.... come nelle altre commemorazioni(purtroppo i Caduti da ricordare sono parecchi) il clima è molto solenne...e indescrivibile, un solo grido risuona alla fine della cerimonia:
- Per tutti i camerati caduti:
- PRESENTE !
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